


Adone, creatura concepita nel peccato, così fu definito da Ovidio nelle Metamorfosi.
Quante volte avete detto o sentito dire…” è bello come un Adone…” o vi hanno detto che la vostra bellezza è quasi divina proprio come quella di Adone?
Adone, giovane dell’antica Grecia, bello e affascinante, nasce dall’unione incestuosa tra Cinira, re di Cipro e sua figlia Mirra (o Smirna). Fu la Dea Afrodite la causa di questo indispettita dal fatto che Mirra avesse trascurato il Suo culto. L’unione avviene durante la festa di Demetra, periodo in cui le mogli si astengono da giacere con i mariti. Mirra aiutata dalla sua nutrice e dopo aver fatto ubriacare il re si introduce nel suo letto e per 9 notti giace con lui nell’oscurità. Quando il re si accorge dell’inganno, la rincorre per ucciderla; Mirra si rivolge agli dei e Afrodite impietosita la trasforma in un albero di mirra. Dalla sua corteccia dopo nove mesi nasce il bellissimo Adone che Afrodite, secondo Apollodoro, nasconde in una cassa di legno e affida a Persefone per tenerlo al sicuro. La Regina degli Inferi, Persefone a sua volta rimane colpita dalla bellezza del giovane e lo vuole tenere esclusivamente per sé. Afrodite allora, adirata, invoca l’intervento di Zeus che decide che Adone deve passare un terzo dell’anno con Persefone, un terzo con Afrodite, e un terzo dove preferisce. Purtroppo Adone viene ucciso da un cinghiale che in realtà è Ares, il Dio della guerra amante di afrodite, gelosissimo della bellezza di Adone e del suo rapporto con Afrodite.
Adone diventa così il simbolo di “vita breve” e “somma bellezza” ed è stato rappresento fin dall’antichità nella letteratura e nella pittura in innumerevoli modi, divenendo fonte di ispirazione per numerosi artisti, come ad esempio GIUSEPPE BEZZUOLI.
Storie di amori, di intensa passione…di gelosia e di divini intrighi vi aspettano in Galleria Marletta dal 26 marzo al 3 aprile.
Giuseppe Bezzuoli
(Firenze 1784-1855)
Adone
1817-1818 circa,
Olio su tela, 101,5 x 80,7 cm