

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arianna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Nei versi di Lorenzo de’ Medici nel “Trionfo di Bacco e Arianna”, canzone a ballo, inno all’amore e ai piaceri mondani tra cui il vino e il cibo, si celebra il “trionfo” del dio Bacco e della sua sposa Arianna, mentre aprono un corteo festoso su un carro seguiti da altri personaggi della mitologia classica legati alla loro storia, qui magistralmente rappresentati nell’opera “trionfo di Bacco” della manifattura Lenci. Indubbiamente la più importante in assoluto della grande manifattura torinese sia per le dimensioni, la plasticità che per l’estrema rarità, essendo difatti il primo modello del catalogo Lenci.
Nell’opera, così come si narra nella mitologia, troviamo Arianna diventata sposa di Bacco dopo averla raccolta sull’isola di Nasso quando fu abbandonata da Teseo; il satiro Sileno, maestro di Bacco in gioventù, e Mida re della Frigia, che ritrova Sileno quando si perde ubriaco nei boschi e lo riporta al dio, ottenendo da lui il dono funesto di tramutare tutto in oro e i satiri e le ninfe che partecipano al corteo festoso di Bacco.