


Regina lungimirante o donna risoluta?
“A vizio di lussuria fu sì rotta che libito fè licito in sua legge, per torre il biasmo in che era condotta” (Dante, Inf. V, 55-57) così viene cantata dal Sommo Poeta.
Semiramide o Shammuramat, regina degli Assiri, moglie di Nino e madre di Ninyas, successe al marito che si dice abbia ucciso e regnò per ben 45 anni. Tuttavia, viene ricordata più per la sua risolutezza che per la sua lungimiranza. Grandi furono le sue gesta, fondò le città di Van e di Babele e costruì importanti opere, fra cui i giardini pensili di Babilonia ed il mausoleo di Nino. Combatté e conquistò l’Etiopia e l’India, guidando lei stessa il suo esercito. In un mondo nel quale la donna non possedeva alcuna dignità pubblica è illuminante l’iscrizione attribuita alla stessa regina: ”La natura mi ha donato un corpo di donna, ma le mie azioni mi hanno resa pari agli uomini più valorosi. Prima di me nessun assiro aveva visto il mare, io ne ho visti quattro…. Ho innalzato fortezze inespugnabili… E, in mezzo a tutte queste occupazioni, ho trovato il tempo per i miei piaceri e i miei amori”.
Riprendendo il verso della Divina Commedia, Dante cita Semiramide tra peccator carnali, tra coloro che in vita furono accecati e travolti dalla passione.
Una grande donna, una grande guerriera, una grande stratega con tutte le virtù e i vizi che la resero Donna tramandata dalla Storia.
Cesare Saccaggi
Semiramide
Dipinto olio su tela, oro e pietre preziose
Misure tela 240×140 cm
Firmato in basso a destra
Semiramide Vi aspetta in Galleria Phidias Antiques, Guido Reni 2