PLACCHE IN ARGENTO
Eccezionali placche in argento interamente sbalzato e cesellato in rilievo raffiguranti Sant’Agostino e San Giovanni Elemosiniere, entrambe raffigurati in abiti vescovili al centro di un’elegante cornice rocaille decorata da ampie volute arricciate e contrapposte, arricchite da motivi a creste fogliate.
Come la tradizione vuole, il Santo Agostino è raffigurato con il libro in mano su cui poggia la Chiesa, attributi iconografici che gli riconoscono le virtù di dottore della Chiesa e maestro di tutto l’Occidente. Egli è preceduto da un angioletto che offre un cuore bruciante, emblema decisivo per riconoscere il Santo che esprime in forma poetica la sua viva religiosità, nonché il grande amore che Agostino nutriva per Dio e per il prossimo. Il simbolo del cuore con la fiamma godrà infatti di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale.
La rappresentazione del San Giovanni detto “l’elemosiniere”, patrono dei cavalieri ospitalieri, molto fedeli alle regole agostiniane, lo raffigura mentre offre ad un povero posto ai suoi piedi l’elemosina presa da un vassoio di monete teso da un giovane paggio al suo fianco. Due teste di cherubini alati sormontano lo sfondo della scena, dove compaiono da un lato la figura di una donna e quella di un uomo. La tradizione di San Giovanni Elemosiniere, particolarmente venerato presso l’Ordine dei Cavalieri di Malta, narra che il santo distribuisse giornalmente l’elemosina a settemila poveri, meritandosi l’appellativo di “Elemosiniere”. L’ordine di Malta gli tributava difatti un culto speciale come patrono e fondatore del primo ospedale dei Cavalieri in Gerusalemme.
La scena, abilmente sbalzata e rifinita a cesello su di una spessa lastra d’argento, trae ispirazione da diverse opere pittoriche che ritraggono il santo vocato all’elemosina. Tra le più significative ricordiamo la tela seicentesca attribuita alla mano del pittore Matteo Preti (detto il Cavalier Calabrese), oggi conservata al National Museum of Fine Arts a La Valletta. Il dipinto fu commissionato per l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni Elemosinario, detta la Ghuxa, situata presso le fortificazioni della Cottonera a Cospicua, sull’isola di Malta. (Cfr. Vittorio Sgarbi – Mattia Preti – Rubbettino, Soveria Mannelli, 2013)
Si inserisce in questo contesto anche l’immagine dipinta sulla grande tela settecentesca di Oronzo Tiso che decora l’altare maggiore della Chiesa Madre Vergine Annunziata a Casarano di Lecce, che ritrae il San Giovanni elemosiniere nell’atto di distribuire monete ai poveri, similmente assistito da un valletto.
Di elevatissima qualità esecutiva, le due placche recano le punzonature della città di Napoli per il 1706, il bollo dell’orefice esecutore Antonio Alvino (operante dal 1704 al 1741), e quello del maestro Giovan Battista d’Aula, console della corporazione degli orafi dal 1702 al 1736.
Dimensioni : h. 70 x 52 cm.