MATTARTE

PAD. Modenantiquaria - Galleria Guido Reni 18

ANDREA SCACCIATI

(Firenze, 1644 – 1710)

Vaso in metallo dorato con fiori posto su un ripiano in legno
Olio su tela, cm 44 x 51

Vaso in ceramica bianca e azzurra con fiori posto su un ripiano in pietra
Olio su tela, cm 44 x 51

Questa raffinata coppia di nature morte sono da assegnare, come confermato dal Prof. Sandro Bellesi, alla fase più felice dell’attività del Maestro, gli anni Ottanta del Seicento, in base al confronto con opere documentate.
La coppia di dipinti eseguita con mirabile perizia esecutiva ricca di preziosismi e di sapienti pennellate hanno uno strato pittorico ottenuto attraverso lacche e smalti.
Andrea Scacciati pittore di Casa Medici favorito in modo particolare dalla Granduchessa Vittoria della Rovere ma apprezzatissimo anche dai fratelli del Granduca Ferdinando II, ebbe una cultura figurativa che conciliava i preziosismi dei pittori fiamminghi e olandesi contemporanei, non tralasciando legami con le opere di Mario de Fiori.
Le due opere qui presentate rappresentano due nature morte ricolme di rari e preziosi fiori accanto ad altre specie più comuni, ma, come scrive il Prof. Bellesi, appaiono “Animati quasi di vita propria, i fiori, descritti per lo più con steli lunghi e serpentinati e con corolle espressive quasi comunicanti le une con le altre, mostrano una splendida miscellanea di varietà botaniche”.
Questi due piccoli capolavori del Maestro Andrea Scacciati co-protagonista con Bartolomeo Bimbi della pittura di natura morta dell’età Barocca fiorentina, possono agevolmente essere messi a confronto in particolare con la serie di quattro tele, Catinelle di porcellana cinese con fiori su ripiani in pietra, oggi conservate in Palazzo di Montecitorio a Roma, eseguite nel 1683 per gli arredi della villa medicea del Poggio Imperiale (per queste si veda S. Bellesi, Andrea Scacciati, op. cit., pp. 122-123 nn. 34-37; con bibliografia precedente).
Si noti ancora che i due recipienti verosimilmente nascondono un enigma ad oggi difficile da decifrare, infatti nel bacile in porcellana bianco e blu possiamo notare una Araba Fenice e nel vaso dorato è sbalzato un airone, un vaso è poggiato su un levigatissimo ripiano, l’altro su un ripiano sbreccato in pietra, quasi a voler mettere a confronto gli oggetti rappresentati nei dipinti.

Expertise del Prof. Sandro Bellesi
Bibl. di riferimento: Sandro Bellesi. Andrea Scacciati, Pittore di fiori, frutta e animali a Firenze in età tardobarocca, Firenze, 2012;

VITTORE CRIVELLI

(Venezia 1440 – Fermo 1501/2)
Madonna con il Bambino in trono e angeli Musicanti
Dipinto a tempera su fondo oro
cm.116×75,3

Firmato e datato:
Opus Victoris Crivelli Venethi 1497


Provenienza:

Probabilmente uno dei pochi dipinti di Vittore Crivelli, firmati e datati dopo il 1490, che furono acquistati dal fratello di G. Cantalamessa-Carboni, nell’area di Fermo Ascoli-Piceno, e poi venduti dallo stesso a Roma.
Collezione Trotti, Parigi
Collezione Contini Bonacossi, fino al 1928
Collezione Courtauld, Umtali, Sud Rhodesia, dal 1928
Collezione privata Torino

Esposizioni:
Londra, Burlington Fine Arts Club, Esibizione Inverno 1937-38, n°32

Bibliografia:
–G.Cantalamessa-Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città di Ascoli-Piceno, 1830, p.119
–F.Drey, Carlo Crivelli und seine Schule, 1927, pgg.99-101, tav.LXXXIII
–L.Serra, in Enciclopedia Treccani, 1931, pg.989
–L.Serra, L’Arte nelle Marche, 1934, II, pg.392
–R.Van Marle, The Development of the Italian Schools of Paintings, XVIII, 1934-6, pg.85, nota 1
–Federico Zeri, Appunti nell’Ermitage e nel Museo Pusckin, in: Bollettino d’Arte, Anno XLVI, Fascicolo III, luglio-settembre 1961, pg.236
–Stefano di Provvido, La pittura di Carlo Crivelli, 1972, pgg.244-245-246, tav.80
–Maria Rosaria Valazzi, in Pinacoteca di Brera, La scuola veneta, Milano, pg. 136
–Vittore Crivelli e la Pittura del suo tempo nel Fermano, Federico Motta Editore, n°85 pg.257

Il dipinto è il pannello centrale di un polittico i cui laterali, San Filemone e San Giuseppe e Sant’Anna e San Francesco, sono conservati a Milano, alla Pinacoteca di Brera, inv.210-211

L’opera è stata Notificata dai Beni Culturali italiani.

VITTORIO AMEDEO RAPOUS

(Torino, 1729 – 1800)
Giochi di tre putti e due conigli
Olio su tela, cm. 141 x 110

ZORAN MUSIC

(Bukovica 1909 – Venezia 2005)
Venezia, San Marco, 1987

Olio su tela cm. 38×55

Provenienza: Galleria Bergamini, Milano

Catalogo Bergamini, a cura di Vittorio Sgarbi, n°18

GALLERIA

MATTARTE è una realtà piemontese, specializzata nella compravendita di Arte ed Antiquariato, nata nel 1896 come bottega d’Arte. Negli anni ‘50, Giovanni Matta, sensibile ai cambiamenti del mercato, sviluppa ulteriormente l’azienda, fondando la Mattarte Casa d’Aste. L’Antiquariato ha sempre rappresentato una passione di Famiglia e oggi, tramite Pinuccia Matta e Raffaello Lucchese, perito ed esperto d’Arte del Tribunale di Torino, l’attività arriva alla quarta generazione.
La Mattarte oltre alla vendita di opere d’Arte tramite la propria Galleria d’Arte e le principali Mostre d’Antiquariato, fornisce consulenze e perizie per Istituzioni Pubbliche e Private, Assicurazioni e cura Divisioni Ereditarie e Successioni.

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