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Storie di angeli e di peccati capitali: Stefano Maria Legnani detto “Legnanino” e la superba opera “Loth e le figlie” in Iotti Antichità.

La storia di LOTH E LE SUE FIGLIE è tratta dal Libro della Genesi ove si parla di Sodoma e Gomorra che coi loro peccati avevano superato ogni limite e per questo Dio aveva deciso di distruggerli con il fuoco.

Loth, nipote di Abramo, abitava alle porte della città di Sodoma e, essendo uomo giusto, Dio aveva mandato a lui due angeli per informarlo della distruzione della città. Lot ospitò i due bellissimi e giovani Angeli ma i corrotti sodomiti chiesero di far uscire i due stranieri per abusarne.

Per proteggere gli angeli, Lot propose in cambio le due figlie ma i sodomiti si scatenarono e cercarono di abbattere la porta quando gli Angeli intervennero accecandoli.
Dopo aver cercato di avvisare gli abitanti di Sodoma del pericolo, senza essere creduti, all’alba gli angeli svegliarono Lot e gli intimarono di lasciare la città con la famiglia e non girarsi a guardare.

Dio quindi fece cadere su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco e le distrusse.

La moglie di Lot, nonostante fosse stata ammonita di non volgersi indietro, lo fece ugualmente e si trasformò così in una statua di sale. Lot e le figlie si nascosero in una caverna sulla montagna, in una zona deserta. Le figlie erano preoccupate di non poter procreare e una notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con lui ed egli non se ne accorse. La sorella maggiore, dopo aver consumato l’incesto, spinse la sorella minore a fare altrettanto. Da questi due incesti nacquero due bambini: dalla figlia maggiore nacque Moab, il padre dei Moabiti che esistono anche oggi; da quella minore venne alla luca il “Figlio del mio popolo. Costui è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi”.