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Dal Rinascimento al Neoclassicismo; da Renato Guttuso a Christo, Jean Dubuffet, Alberto Savinio, Piero Manzoni: l’Arte non ha età per Tornabuoni Arte!

Tornabuoni Arte nasce nel 1981 a Firenze in via Tornabuoni, grazie alla passione per l’arte di Roberto Casamonti; passione ereditata dal padre, collezionista di arte italiana del Novecento.
Nel corso degli anni la galleria, oltre alla sede principale in Lungarno Cellini a Firenze, inaugura le sedi espositive di Milano (1995), Forte dei Marmi (2004), Tornabuoni Arte Antica (2006), Roma (2023) oltre alle sedi estere di Crans Montana in Svizzera (1993), Parigi (2009), Londra (2015).

Ogni anno Tornabuoni organizza un’esposizione con l’obiettivo di presentare una selezione di grandi artisti internazionali del XX secolo (come ad esempio Christo, Jean Dubuffet, Hans Hartung, Wifredo Lam, Matta, Joan Miró, Pablo Picasso, Serge Poliakoff, Andy Warhol) insieme ai principali artisti storicizzati della realtà artistica italiana del primo e secondo Novecento (tra i quali ricordiamo: Giacomo Balla, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Giorgio de Chirico, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Marino Marini, Giorgio Morandi, Arnaldo Pomodoro, Paolo Scheggi).

“L’arte non ha età” è il motto con il quale, nel 2006, ha preso avvio l’avventura di Tornabuoni Arte nel campo dell’antiquariato.

Nella sede principale di Tornabuoni Arte-Arte Antica, al piano terra del prestigioso palazzo trecentesco affacciato su Via Maggio, strada divenuta ormai da decenni la vetrina per l’arte antica a Firenze, è ospitata una ricca collezione di pezzi di varie epoche e di varie provenienze, sia dipinti e sculture che arredi, dal Medio Evo al XIX secolo.
Rinascimento, Manierismo, Neoclassicismo, Barocco sono cavalli di battaglia di Tornabuoni Arte.

In foto uno dei preziosi Capolavori di IMOLENSIS, attivo a Firenze intorno alla metà del XVI secolo, la Sacra Famiglia con San Giovannino e Michelangelo nelle vesti di San Giuseppe.

Il volto di San Giuseppe appare immediatamente riconoscibile in quello del grande Michelangelo Buonarroti, qui rappresentato nella sua maturità. Il ritratto, improntato ad un certo realismo e apparentemente non riconducibile ad una raffigurazione già esistente, potrebbe anche essere frutto, a detta di Alessandro Nesi, autore dello studio sul dipinto che presentiamo, di una conoscenza diretta di Michelangelo da parte del pittore. Quest’ultimo è stato abilmente individuato dallo studioso in quell’“Imolensis” che nel 1546 firma così, con il luogo di provenienza, un’altra Sacra Famiglia adesso al Museo Puskin di Mosca.